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Dal libro al film,  Libri

La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, un romanzo che diventa film

Donato Carrisi La ragazza nella nebbia ConoshareMistero, inquietudine, smarrimento: è così che si apre il romanzo La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, best seller del 2015. Con il suo quarto romanzo lo scrittore ha voluto rivelare i dietro le quinte dei processi mediatici che si mettono in moto quando una notizia di cronaca è data in pasto a giornalisti e media.

La ragazza nella nebbia è la storia della misteriosa scomparsa di una ragazza di sedici anni, Anna Lou, da un tranquillo e anonimo paesino sperduto tra le montagne, Avechot. Anna Lou è la classica adolescente tutta casa e chiesa, con i tipici segreti della sua età.

Il libro sviscera nel profondo la vicenda, affidando per la maggior parte delle volte il punto di vista degli avvenimenti all’agente Vogel, un personaggio che nasconde un passato segnato da una grande colpa, con la quale però riesce a convivere, mosso dall’arrivismo e dall’incredibile fiuto per i casi di cronaca utili ad aumentare il suo successo.

Il ruolo dei media

Lo scopo del romanzo è quello di mostrare come l’opinione pubblica può essere facilmente manovrabile dai media. I giornali e la tv quindi riescono a influenzare il giudizio su un individuo trasformandolo nel “mostro” di cui ha bisogno, per poi santificarlo, non appena nuovamente i mass media manipolano i fatti.

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Proprio in base a questo meccanismo, il romanzo di Carrisi porta il lettore a mutare il punto di vista di fronte ai casi di cronaca, spingendolo a guardare al di là delle apparenze, per rivelare quanto possa essere fredda e inquietante la complessa macchina mediatica che condanna o redime un presunto colpevole.

Era l’effetto della televisione. Era come se le parole, i gesti assumessero una nuova consistenza. Un tempo la tv si limitava a riproporre la realtà, adesso era l’artefice del processo inverso. La rendeva tangibile, consistente. La creava.

Dal libro al film

Lo scorso ottobre 2017 Carrisi ha realizzato l’ambizioso progetto di trasferire su pellicola le pagine del suo romanzo. Del resto, La ragazza nella nebbia è un romanzo che è stato pensato per essere la sceneggiatura di un film.

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La trasposizione cinematografica resta quindi molto fedele al romanzo. Soprattutto le ambientazioni ricalcano le atmosfere descritte nelle pagine di Carrisi: la nebbia è l’immagine con cui immediatamente si avvia il film, ed è nuovamente protagonista nel finale, in un movimento circolare che, proprio come accade nel libro, riporta la vicenda laddove era partita.

La scelta dei personaggi

vogel la ragazza nella nebbiaL’agente Vogel all’interno del libro è rappresentato come un calcolatore cinico ed arrivista, molto attento a valutare il peso di ogni sua parola e azione. Queste caratteristiche sono state sapientemente trasferite nella superba recitazione di Tony Servillo, un ruolo che quasi sembra essergli cucito addosso. Attraverso le mimiche facciali e le sue movenze, Servillo quasi esaspera la caratteristica più saliente di Vogel: la maestria nell’architettare un circo mediatico che trasforma un triste caso di cronaca in uno show televisivo.

professor martini la ragazza nella nebbiaSpicca maggiormente nel film, piuttosto che nel romanzo, la figura del Professor Martini, interpretata da Alessio Boni. Ciò che la pellicola riesce a far risaltare è il continuo  dubbio tra presunta innocenza e colpevolezza: ora il povero professore ci sembra l’uomo sventurato, ora nasconde nello sguardo un’inquietudine che potrebbe celare molto di più di quello che appare dalla sua immagine quotidiana.

Le caratteristiche della vicenda

Per quanto riguarda la vicenda in sé, certamente i non detti sono i protagonisti delle pagine e del film, anche se con una sostanziale differenza: nel primo caso, grazie all’inchiostro e alla capacità di Carrisi, emergono prepotentemente nel corso di dell’intero romanzo. Tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere: a partire dalla stessa Anna Lou, alla sua amica Priscilla, a Vogel, Martini, la moglie di quest’ultimo, Mattia, fino agli stessi genitori della ragazza scomparsa. L’incalzare del mistero per scoprire chi sia il fautore del male arrovella la lettura delle pagine.

Al contrario, nella trasposizione cinematografica questo elemento, sebbene presente, tende un po’ a sfumarsi, in favore di quella che appare una ricerca costante di spiegazione per tutti gli eventi che accadono. Soprattutto nella parte finale del film, quando la vicenda giunge ormai a risoluzione, lo spettatore viene catapultato avanti e indietro attraverso flashback per ricostruire i pezzi del puzzle, in un turbinio di eventi spiazzanti che hanno lo scopo di tenerlo incollato alla poltrona.

“È il male il vero motore di ogni racconto”ragazza nella nebbia carrisi

Ciò a cui senza dubbio viene attribuito un grande rilievo da quanto è tramandato dal romanzo è la messa in scena di tutti i meccanismi mediatici che sono alla base del caso della scomparsa di Anna Lou. Infatti la sparizione della povera ragazza  è l’espediente attraverso il quale vengono rivelati i retroscena dei tremendi casi di cronaca che purtroppo investono la nostra quotidianità.

il ruolo dei media la ragazza nella nebbia

Questo è il vero pregio del film: mostrare con chiarezza il peso dei media nella manipolazione delle notizie. Più che la scomparsa di Anna Lou, è proprio questo elemento il vero protagonista de La ragazza nella nebbia: lo spettatore è trasportato dall’altro lato degli avvenimenti che è abituato a vedere in tv e a giudicare, in fin dei conti, influenzato da quello che tv e giornali vogliono mostrare.

Come più volte spiega Vogel, la gente ha bisogno di avere un “mostro” da colpevolizzare, e poco importa se le prove risultino o meno schiaccianti, proprio perché la giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno.


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E se sei interessato alle trasposizioni cinematografiche dei romanzi, ti consiglio di dare un’occhiata alla nostra rubrica Dal Libro al film 😉

Al prossimo articolo!

©RIPRODUZIONE RISERVATA

5 commenti

    • Jessica D'Amato

      Grazie a te! 🙂 Carrisi, in base al mio giudizio, ha dato prova di essere un bravo regista oltre che un talentuoso scrittore! Sarebbe bello vedere altri suoi romanzi sul grande schermo, chi lo sa 🙂

  • amleta

    Questo li ro l’ho antipaticamente snobbato, lo ammetto. Me lo trovavo davanti dovunque ma, siccome non mi piacciono gli autori thriller italiani, l’ho davvero evitato in malo modo di averlo per le mani. Poi quando mi è capitato di vedere il film, per caso, su Netflix, sono rimasta scioccata dall’intreccio magnifico e dall’atmosfera davvero da ” fiato sospeso” e mi son data della cretina per essermi fatta ingannare da quella strana antipatia che mi era presa. Ovviamente si può
    Sempre cambiare idea su un’opera letteraria ed io l’ho cambiata

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