Cinema e Serie tv,  Letteratura

Penny Dreadful: la grande letteratura inglese in formato serie tv

Penny Dreadfull è una serie tv di genere gotic-horror articolata in tre stagioni e interamente ideata da John Logan che, oltre ad averci regalato questo grande capolavoro del piccolo schermo, è stato candidato all’Oscar per la sceneggiatura di grandi capolavori del cinema tra cui Il Gladiatore, The Aviator e Skyfall.

A questo punto potrei benissimo parlarvi della suggestiva fotografia che la serie tv ci regala o della trama in sé, spender parole d’elogio per le spettacolari ambientazioni e il cast stellare – magistrale a dir poco l’interpretazione dell’attrice Eva Green. Ma il vero motivo per il quale Penny Dreadful merita la vostra attenzione è un altro: vi farà riscoprire grandi classici della letteratura, omaggiati e rinnovati sullo sfondo di un microcosmo affascinante, cupo e politicamente scorretto, impreziosito dalla poesia inglese di inizio Ottocento.

Siamo nella Londra vittoriana del 1891 che vive il progresso della scienza moderna e delle imprese commerciali e coloniali, ma anche la fatiscenza dovuta all’industrializzazione e al dilagare della prostituzione. I personaggi sono tanti e prendono vita dalle pagine di diversi racconti popolari del romanzo gotico; non mancano dunque i molti riferimenti letterari, alcuni evidenti ed altri più celati.

Il titolo

I “penny dreadful”, anche noti come “penny horrible” o “penny blood”, designano un genere di pubblicazione periodica diffusa nella Gran Bretagna del XIX secolo. Questi fascicoli settimanali costituivano un passatempo molto in voga tra i borghesi e i proletari della Londra vittoriana; le parole prendevano vita grazie alle illustrazioni che ne costellavano le pagine. Versione inglese dei dime novel statunitensi – letteralmente “romanzetti da quattro soldi” in virtù del basso costo e della scadente qualità che li caratterizzavano – i penny dreadful raccontavano vicende dai contenuti forti, crimini violenti e situazioni macabre che contraddistingueranno  di lì a poco il genere pulp.

dracula di bram stoker“Dracula” di Bram Stoker (1897)

La Londra vittoriana descritta nel celebre romanzo di Bram Stoker rivive sullo schermo e caratterizza l’atmosfera dell’intera serie tv. Inizialmente il “Maestro”, simbolo del male e della degenerazione umana in terra, è solo presenza impalpabile, latente; più avanti entra in scena con contorni molto meno sfumati rispetto all’opera letteraria, concorrendo a conquistare il cuore della protagonista Vanessa. Non manca il professor Abram Van Helsing che, se nel romanzo è l’antagonista principale di Dracula, qui compare in sole due puntate; il suo aiuto tuttavia si dimostra essenziale per far luce sugli oscuri misteri con i quali i personaggi di Penny Dreadfull si trovano a fare i conti. E’ assente l’allievo del professore, il dottor John Seward, ma il cognome appartiene nella serie ad un altro personaggio femminile, la dottoressa Florence Seward. Fa la sua comparsa anche Mina Murray: nel romanzo promessa sposa dell’avvocato londinese Jonathan Harker, nella serie amica d’infanzia di Vanessa e figlia scomparsa di Sir Malcom Murray, deciso a ritrovarla. Mina, perno per l’inizio degli eventi, è insidiata dal Signore della Notte ma corre incontro a un destino completamente diverso rispetto a quello del suo alter ego letterario. Compare anche Renfield, che nel romanzo è ricoverato presso il manicomio del dott. Seward, ma nella serie è assistente della dott.ssa Seward. Insomma, John Logan ha preso spunto dal celebre romanzo in maniera estremamente originale, non trascurando i riferimenti più sottili, come i moltissimi ragni che corrono sulle pareti in una scena sconsigliata agli aracnofobici 😉

il ritratto di dorian gray “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde (1890)

In Penny Dreadful incontriamo anche l’affascinante Dorian Gray, dannato per l’eternità. Poco presente nel corso della prima stagione, il personaggio conduce una vita dissoluta e immorale cercando di colmare un perpetuo vuoto dell’essere. Il famigerato quadro non viene presentato subito: lo scaltro ideatore di Penny DreadfulJohn Logan lascia i telespettatori in un certo grado d’attesa. Nessun accenno alla storia del dipinto, né al patto stretto con il Diavolo – il passato dell’affascinante Mr.Gray poteva essere approfondito maggiormente ma, dati i numerosi riferimenti letterari presenti, supponiamo che il produttore della serie abbia dovuto scegliere su quali personaggi concentrarsi per non intricare eccessivamente la trama. Il destino di Dorian – come nel caso di Mina – volge in direzione di una meta completamente diversa rispetto all’opera letteraria.

“Frankenstein” di Mary Shelley (1818)

Insieme a Dracula, Frankestein è senz’altro uno dei più importanti romanzi del filone horror-gotico di tutti i tempi, e Logan non ha mancato nell’omaggiarlo. In Penny Dreadful troviamo lo scienziato Victor alle prese con la Creatura e tutte le tematiche dell’opera narrativa: la sconfitta della morte pagata a duro prezzo, la gelosia, l’alienazione, il rifiuto, la solitudine. La creatura di Victor Frankenstein adotta nel corso della serie diversi nomi: quello di John Clare, poeta inglese dell’Ottocento e del quale vengono citati alcuni versi molto significativi per le vicende dei protagonisti, e quello di Calibano, il mostro schiavo di Prospero nella commedia La tempesta di William Shakespeare. Il non-morto è forse uno dei personaggi più belli di tutta la serie tv, condannato alla solitudine  dal “genitore” e costretto a vivere con la sua fragilità situazioni violente, divenendolo a sua volta. Come nell’opera letteraria, è alla ricerca di una compagna, ed entra in empatia con alcune figure femminili che non mancano di deluderlo. Commovente e straziante il finale della sua storia, molto diversa da quella del romanzo e davvero toccante. Anche in questo caso, Logan è riuscito pienamente a sfruttare un grande best-seller prendendovi spunto ma muovendo verso nuove e mai banali direzioni. Presente e profondamente rivisitato anche il personaggio di Elizabeth, una ragazza dai bellissimi capelli biondi adottata dalla famiglia Frankenstein. Nella serie è Lily, personaggio che si lega a vari uomini nel corso della serie : in particolare, condivide con la Creatura una storia di sofferenza..e non solo;)

lo strano caso del dottor jekyll e mr hyde“Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde” di Robert Luis Stevenson (1886)

Logan ha deciso di portare sul piccolo schermo solo il personaggio del dottor Jekyll, amico di Victor. Non ne vediamo per intero la doppia natura, ma lo incontriamo nel momento in cui è molto vicino a alle scoperte scientifiche presupposte alle drammatiche vicende che il romanzo tratta. Nuovamente, altra prospettiva e punto di vista per un grande classico che non tramonta mai.

il paradiso perduto milton“Il paradiso perduto” di John Milton (1667)

L’amore, il dolore, la lussuria, l’accettazione: tutte le tematiche di Milton sono presenti in Penny Dreadful sotto molteplici sfumature. Il grande poema epico narra l’episodio biblico della caduta dell’uomo, la tentazione di Adamo ed Eva ad opera di Lucifero. E proprio Lucifero insidia Vanessa Ives per tutto il corso della serie tv  – la quale certo non difetta di scene di possessione in pieno stile Esorcista. E può forse mancare uno scontro tra i Signori della Notte, Dracula e Satana? Vedere per credere!

il fanstasma dell opera“Il fantasma dell’opera” di Gaston Leroux (1910)

Lo scritto non viene mai nominato e non fa parte della storia, ma molti sono i riferimenti ad esso: la Creatura, ossessionata dal suo aspetto e in cerca di una famiglia, si rifugia per un certo periodo presso un teatro degli orrori e qui si innamora di una delle attrici. Difficile non pensare che Logan abbia preso spunto dal magnifico romanzo novecentesco.

La grande poesia inglese dell’Ottocento

A smorzare i toni violenti delle vicende raccontate e ad accompagnare molti dei momenti d’alienazione vissuti dai personaggi ci sono proprio loro, i grandi della poesia romantica inglese. John Clare, Percey Shelley, Lord Byron, William Wordsworth e John Keats: divertitevi a trovare le innumerevoli citazioni letterarie presenti negli episodi!

Alan Moore e “La lega degli Straordinari Gentlemen”(1999)

John Logan omaggia tra le altre cose anche la fumettistica, ispirandosi in parte al più grande lavoro di Alan Moore – l’autore di “V per Vendetta”, per intenderci – che rivisita grandi romanzi della letteratura vittoriana e non: il dottor Jekyll, Microsoft Holmes,  il Capitano Nemo, l’Uomo Invisibile e molti altri ancora sono riuniti in un gruppo di supereroi al servizio dell’Impero britannico. Le citazioni sono tantissime, e Moore ne rende in parte conto nell’appendice al secondo volume dei fumetti, contestualizzando e descrivendo decine di storie, racconti e leggende in gran parte ottocentesche.  Partendo da questo modello, il creatore della serie tv John Logan ha cercato di caratterizzare maggiormente i personaggi, dando tratti via via meno sfumati alle vicende personali che li hanno segnati e che inevitabilmente accompagnano il loro percorso, sempre in evoluzione nella trama mai banale e scontata.r

Insomma, John Logan si è cimentato in una sfida davvero difficile, nei confronti della quale pochi sarebbero stati all’altezza. Lavoro magistrale e che merita di esser visto se amate il genere e naturalmente i grandi classici della letteratura inglese.


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Chiara Maraviglia

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