Cinema e Serie tv

I viaggi nel tempo nei film tra avventura e insegnamento

Si sa, viaggiare nel tempo resta uno dei grandi sogni dell’essere umano. Sì, ma viaggiare dove? Nel passato o nel futuro? Questo è il problema!

Personalmente, fare una capatina nell’epoca romana a me non spiacerebbe. Vedere il Colosseo in costruzione, conoscere quel genio di Cicerone, insomma farmi un giro tra le varie età degli imperatori.

E perché no, dato che ci sono, nessuno mi toglierebbe lo sfizio di fare un salto nei bellissimi anni Sessanta, nei famosi tempi in cui il capello cotonato e gli occhialoni da sole erano un must. Sicuramente farei un bel giro in macchina con il foulard svolazzante che mi avvolge i capelli, con alla radio Tiket To Ride dei Beatles.

Ammetto però che se davvero potessi viaggiare nel tempo, la curiosità di dare una sbirciatina nel mio futuro sarebbe davvero enorme. Come sarò? Avrò figli? Come sarà la mia casa? Avrà un bel terrazzo con orchidee e girasoli? E il dondolo? Ci sarà il dondolo?

Ma forse vedo troppi film. E sì, perché attraverso la pellicola ormai tutto è possibile. Effetti speciali e trame avvincenti ci proiettano dentro lo schermo, facendoci vivere un vero e proprio bagno di sensazioni, come diceva sempre il mio professore di uno dei corsi più belli che ho frequentato all’università sul cinema post moderno.

Perciò cerchiamo di capire come i film hanno interpretato il viaggio nel tempo. Ne ho scelti due: uno è una trilogia che da trent’anni affascina e continuerà ad appassionare, l’altro è un film veramente ben realizzato, del 2013.
Sto parlando di Ritorno al futuro (1985,  Robert Zemeckis) e di Questione di tempo (2013, Richard Curtis).

VIAGGIARE NEL TEMPO NEI FILM: COME CE LO FANNO VEDERE

In Ritorno al Futuro, gli adorabili Marty e Doc utilizzano una vecchia De Lorean, la famosa macchina del tempo, che li sballotta avanti e indietro grazie all’ingegnoso sistema del flusso canalizzatore. La loro missione è quella di, da una parte, rimettere tutto in ordine nel passato, per riottenere il tempo presente così come lo hanno lasciato. Dall’altra parte è di aggiustare i pasticci attorno a Marty ormai adulto, quindi nel futuro.

Quello che Zemeckis ci fa vedere è che ogni azione compiuta nel passato, volontariamente o involontariamente, ha un preciso effetto simultaneo sul futuro. Quindi lo scopo è proprio quello di non modificare nulla nel passato, se non si vogliono avere ripercussioni importanti nel proprio presente. Tutto il primo film della trilogia infatti si basa sul tentativo di rimettere in ordine la storia che ha visto l’incontro tra i genitori di Marty, incontro che proprio il futuro figlio ha involontariamente impedito.

Tra rocambolesche avventure, paradossi temporali e balli di fine anno, il film si snoda con un’ironica genialità fra la missione di Marty e il disperato tentativo di Doc di rimandare nel futuro, ovvero nel 1985, il buon protagonista che non vede l’ora di riabbracciare la sua Jennifer.

In Questione di tempo il protagonista riesce a viaggiare solo nel passato.

Gli basta unicamente rifiugiarsi in un posto buio, stringere i pugni, chiudere gli occhi e pensare intensamente ad un evento passato per poter immediatamente catapultarsi là. In questo film quindi il viaggio nel tempo è possibile grazie alla persona stessa, è una sorta di teletrasporto all’indietro. Quindi non è necessario avere una macchina del tempo, ma solo un dono, una capacità che però si eredita.

Anche qui, proprio come nel film di Zemeckis, le azioni compiute nel passato hanno effetto simultaneo nel futuro. Ma c’è un obbligo da rispettare: nel momento in cui nel tuo presente avrai dei figli, allora non potrai più tornare indietro e cambiare qualcosa. Non vi spoilero oltre, quindi se non lo avete ancora fatto, guardate questo bellissimo film… 🙂

Cosa significa viaggiare nel tempo?

Quello che in buona sostanza vogliono insegnarci questi due film è che per quanto si possa viaggiare avanti e indietro nel tempo, l’unica cosa che conta veramente è il presente. Non a caso, i protagonisti di entrambe le pellicole fanno di tutto per assicurarsi, proprio attraverso il viaggio nel tempo, un presente pieno e felice.

Il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come lo creerete. Perciò createvelo buono!

Questa è infatti una delle frasi finali con cui si chiude la trilogia di Ritorno al futuro.

Anche in Questione di tempo la morale è di vivere il presente, lasciando andare il passato che, una volta scritto, non può e non deve più essere modificato.

Insomma, se lo vogliamo dire in altre parole, magari riprendendo una frase dell’epoca romana che tanto mi piacerebbe visitare, ciò che è importante è l’Hic et Nunc, il Qui ed ora.


Ma aspettate! Per alleggerire un po’ la piega moraleggiante che ha preso questo articolo, diamo, per curiosità, un’occhiata alle invenzioni che il secondo film della trilogia di Ritorno al futuro ambientato nel 2015 ci ha mostrato, e che effettivamente sono diventate realtà!

Ritorno al futuro, le 5 invenzioni che sono diventate realtà

  • La tv a schermo gigante con molti canali: il figlio di Marty è colto dal padre mentre seleziona sul suo schermone tantissimi canali da guardare in contemporanea. Tutto ciò ricorda molto il multitask delle nostre pagine internet e degli abbonamenti a servizi come Sky, Premium e chi più ne ha più ne metta;

  • La videochiamata: Marty riceve una chiamata che viene proiettata sullo schermo, quindi può parlare direttamente con la persona, vedendola. Questo nel nostro tempo è diventato ormai la normalità;

  • I Google glasses: sempre quel pigrone del figlio di Marty indossa spesso degli occhiali in cui può vedere programmi tv, chiamate in arrivo. Anche se nella nostra epoca ciò è stato realizzato, lo si usa però così tanto?

  • I film in 3D: appena arrivato nel futuro Marty è spaventato dalla proiezione in 3D, appunto, di uno squalo che sembra volerlo mangiare in un sol boccone. Chi non ha in casa almeno un paio di occhialetti 3D che ricicla ogni volta quando va al cinema?

  • I rilevatori di impronte digitali: i taxi si pagano ormai con l’impronta del dito, e lo stesso vale anche per le porte degli appartamenti. Non possiamo forse anche noi, volendo, pagare con l’Apple Pay di IPhone utilizzando la sola impronta digitale?

Spero che questo articolo ti sia piaciuto! Se conosci altri film da consigliarci, che trattano il tema del viaggio nel tempo, non esitare a farlo. 🙂

Ci vediamo nel futuro, con un nuovo articolo!

Continua a seguirci sul nostro blog, e sulle nostre pagine di Facebook ed Instagram.

A presto caro lettore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

45 commenti

Rispondi a sreifoundation.com Annulla risposta

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: