Pittura

La perfetta imitazione della realtà: l’Iperrealismo

No, non è la foto di una nuotatrice appena uscita dall’acqua. Si tratta di una scultura che è stata esposta alla Biennale di Venezia 2017, dal titolo The Midpoint.

Sbalorditivo, vero? 😮

Quest’opera è stata realizzata da Carole A. Feuerman, artista considerata una tra i tre maggiori esponenti dell’Iperrealismo americano.

L’Iperrealismo però non realizza solo sculture, ma anche dipinti e raffigurazioni. In effetti, guardando uno di questi dipinti, è difficile credere che ci si trovi davanti a un quadro e non a una fotografia!

Ma andiamo con ordine. Cos’è l‘Iperrealismo? Chi sono i suoi maggiori esponenti? Facciamo un breve excursus storico prima di vedere le opere che vi lasceranno sicuramente a bocca aperta! 😉

La linea sottile tra artificio e realtà

Prima di tutto, un po’ di storia. L’Iperrealismo si sviluppa negli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, sbarcando successivamente anche in Europa. La stagione della pop art in quegli anni si può dire ormai conclusa, ma lascia qualcosa di sé alla nuova corrente artistica, che prende da essa ispirazione per ciò che riguarda il contenuto delle sue rappresentazioni.

Gli scultori e i pittori iperrealistici infatti si ispirano sempre agli oggetti della realtà quotidiana e del consumismo, come avveniva per la pop art, ma non vogliono criticarli o ironizzare su di essi. La cifra stilistica di assoluto rilievo che caratterizza la nuova corrente artistica è quella di realizzare opere in modo il più possibile reale.

L’Iperrealismo infatti ha come obiettivo semplicemente quello di imitare la realtà: gli artisti quindi vogliono rappresentarla così come appare ai loro occhi, senza filtri, senza menzogne. Ma come fanno a realizzare queste stupefacenti opere d’arte?

L’Iperrealismo e la tecnica fotografica

Opera iperrealisica di Tjalf Sparnaay
Tjalf Sparnaay e la sua opera megarealistica

Molto spesso i pittori dell’Iperrealismo utilizzano fotografie di grandissime dimensioni o, nel caso degli scultori, calchi dal vivo. Queste tecniche consentono loro di riprodurre fedelmente ogni tratto, ogni difetto, insomma ogni piccola sfumatura della realtà, per realizzare così un’opera estremamente realistica.

I soggetti più rappresentati sono persone, paesaggi cittadini, ma anche oggetti inanimati, la maggior parte realizzati con lo stile proprio della pubblicità: prevalgono quindi primi piani e colori forti e accesi.

Pittori e scultori iperrealisti

Tra i pittori più famosi dell’Iperrealismo va senza dubbio ricordato Richard Estes. Considerato uno dei fondatori del Fotorealismo, nei suoi quadri dipinge per lo più paesaggi, negozi, strade spesso deserte e luoghi pubblici. È davvero impressionante osservare i suoi dipinti e credere che non si tratti di fotografie.

Guardate questo video che raccoglie alcune tra le sue opere più famose. 😮

La differenza tra fotografie e disegni diventa praticamente impercettibile con Paul Cadden, soprannominato “il fotografo a matita”. Il pittore riproduce nei suoi disegni fotografie con una precisione a dir poco millimetrica. Rughe, goccioline d’acqua, espressioni del volto: solo alcuni dei dettagli realizzati con dovizia di particolari che rendono i soggetti di Cadden assolutamente reali.

Altro pittore degno di nota è l’austriaco Gottfried Helnwein. I suoi lavori sono stati spesso considerati provocatori: l’artista utilizza l’immagine del bambino per rappresentare le condizioni psicologiche umane dominate dall’ansia e dall’inquietudine. I bambini dipinti da Helnwein rappresentano sì l’innocenza e la spensieratezza, ma nei loro volti si legge turbamento, i segni di una ferita psicologica che destabilizzano l’osservatore e lo straniano.

L’innocenza del bambino allora è un’innocenza tradita: guerre, violenze, sfruttamento possono talvolta, secondo il pittore, lasciare indifferenti, ma quando queste colpiscono i bambini allora smuovono le coscienze e destano turbamento.

Tra gli scultori più famosi ricordiamo Duane Hanson, celebre per le sue creazioni che hanno come protagonisti persone comuni, di solito lavoratori o individui raffigurati alle prese con la vita quotidiana. Il grado di realtà è accresciuto dallo spazio espositivo in cui le sculture sono collocate: le si trova negli angoli delle stanze, sulle rampe delle scale, seduti a un tavolo, portando così l’osservatore a domandarsi se ciò che si presenta repentinamente ai suoi occhi sia finzione o realtà. E questo video lo mostra bene! 😉

E infine non si può non menzionare Carole A. Feurman, la scultrice autrice dell’opera con cui ho voluto introdurre questo articolo. Le sue nuotatrici sembrano vive, trasmettono forza, vigore, gioia, pace. L’artista infatti, attiva promotrice del movimento Iperrealista, vuole catturare i sentimenti dei suoi soggetti, e trasmettere loro una bellezza assolutamente naturale.

Per realizzare le sue nuotatrici, Feurman utilizza i calchi di modelle in carne ed ossa. Da questo primo calco, ne ricava un secondo in gesso che impiega per la scultura in resina. Successivamente la scultura viene dipinta a mano con dettagli minuziosi: ciglia, piccole gocce d’acqua, capelli, rughe d’espressione e, a volte, lentiggini.

I lavori di questa artista hanno fatto il giro del mondo e alcuni sono entrati a far parte delle collezioni private di personaggi come Bill e Hillary Clinton, Henry Kissinger e Michail Gorbaciov.

Ecco un dietro le quinte del lavoro della scultrice. 🙂


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