
Animali criminali. Bestie e mostri tra mito e storia
“Oggi siamo consapevoli che il nostro immaginario è il risultato di un mosaico composto nel corso dei secoli, sorretto da condizionamenti filosofici, ambientali e culturali, che in modo diverso hanno determinato effetti sui nostri atteggiamenti nei confronti del mondo circostante”.
Il saggio di Massimo Centini Animali criminali. Bestie e mostri tra storia e mito, edito da Yume Edizioni, porta alla luce un frammento essenziale di questo immaginario collettivo e studia il rapporto uomo-animale secondo una prospettiva nuova e curiosa.
Nel mare magnum di reinterpretazioni stratificate che hanno dato luogo a stereotipi diffusi, colpisce in particolar modo, infatti, come alcune specie animali abbiano subìto un lento ma incisivo declino culturale nel corso del tempo e siano state così trasformate in vere e proprie categorie di mostri agli occhi di innumerevoli civiltà. Animali criminali, violenti, spesso al servizio di entità oscure, incapaci di convivere con le leggi e l’etica del genere umano, venute al mondo per distruggerlo.

Attraverso un viaggio tra storia, mitologia e folklore popolare, l’autore tenta di sviscerare il sostrato di ambiguità e paradossi che sorregge la complicata relazione tra le due specie domandandosi quando, e come, a un certo punto, l’animale divenne mostro.
Un viaggio a mente aperta…
L’origine della criminalizzazione di queste creature non ammette un’unica spiegazione ma, al contrario, è il frutto di un articolato e costante processo di rilettura che ha coinvolto diversi campi del sapere e dell’esperienza umana e che trova terreno fertile proprio nell’ambiguità che il concetto stesso di simbolo racchiude.

Sono diversi i fattori che hanno trasformato l’immagine di alcuni animali: così ad esempio il serpente, in molte religioni e culture legato ai princìpi di fertilità, conoscenza e rigenerazione, nel mondo cristiano perverte la ragione e simbolizza il male.

Così il lupo, animale dal carattere indomito e incarnazione del puro istinto, è stato conteso tra atteggiamenti di sacralizzazione e demonizzazione a tal punto da subire in Francia, nei secoli, una persecuzione senza eguali.

Quest’odio atavico, traccia di un’arcaica lotta per la sopravvivenza, l’ha reso impareggiabile antagonista in molte leggende e fiabe e archetipo delle metamorfosi uomo-animale più spaventose.
E ancora, rettili, rospi, pipistrelli, rapaci, gatti e caproni sono diventati complici delle streghe, ingredienti per pozioni magiche, nemesi del Diavolo.
Fil rouge dell’indagine di Centini è il significante animale, profondamente radicato nelle culture di tutto il mondo e trasversalmente legato a un universo simbolico che si potrebbe dire non avere limiti. Ecco perché l’autore non ha la pretesa di giungere a verità ma chiede tacitamente al lettore, attraverso i primi capitoli del saggio, di aprire la mente e di seguirlo tra le fonti, gli exempla, l’iconografia e gli interessanti e approfonditi ragionamenti.
…ricco d’incursioni!
Vi imbatterete in topi, sirene, cinocefali, lupi e licantropi, uomini-leopardo, leviatani, cani da guerra.

Avrete modo di ragionare sull’antropocentrismo – la teoria secondo cui tutto, nell’universo, sarebbe stato creato per soddisfare i bisogni dell’uomo – e di curiosare tra gli immaginifici bestiari dell’Alto Medioevo.

Rimarrete impressionati nello scoprire quanti dei luoghi comuni e dei preconcetti legati al mondo degli animali-criminali siano proiezioni di paure primordiali che accompagnano l’uomo da tempi immemori.

Incontrerete leggende più familiari, come quella del pifferaio magico di Hamlin, e altre meno note, come quella del cane fedele Gelert. E infine, vi chiederete in che misura l’affermarsi dei monoteismi e il bisogno umano di dare un senso alla lotta contro l’animale, nella conquista dell’ambiente, abbiano inciso sulla demonizzazione di creature non umane.
In maniera coinvolgente, Centini appassiona il lettore attento che vorrà seguirlo in questo viaggio zeppo di scoperte.
Lettura consigliatissima ai curiosi d’antropologia culturale e a chi, per la prima volta, decide di approcciarsi alla saggistica di questo meraviglioso genere che promuove e sviluppa la cultura come oggetto di studio scientifico.
Riferimento bibliografico: Massimo Centini, Animali criminali. Bestie e mostri tra storia e mito, Yume Edizioni, 2018. Prezzo: 17,00€.
Alla sezione Libri del nostro blog potrai trovare altri interessanti consigli di lettura. Corri a leggere l’ultimo articolo dedicato alla storia del cinema e a Torino, la nostra città! 😉
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22 commenti
Maurizio
Ottimo articolo
Aussie Mazz
Le creature mostruose nel corso della Storia sono un tema molto affascinante.
Il serpente (e la sua declinazione in drago) è forse l’animale malvagio per eccellenza, assurto quasi a simbolo, incarnazione dell’ostacolo psico-fisico-morale che l’eroe deve superare per diventare tale.
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Il Palombaro — Immersività blog
Ho citato Centini proprio nell’articolo che pubblicherò a breve, sui lupi mannari d’Italia. L’antropologia culturale è estremamente interessante e qui, in Italia, ci sono un bel po’ di storie da raccontare in proposito!
Margherita
Libro divorato, molto interessante anche se era il primo che leggo di questo filone.
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