• Letteratura

    Il Decameron di Boccaccio e il Trionfo della Morte

    1348. A Firenze impazza la peste nera. Tre ragazzi e sette ragazze decidono di fuggire e di trascorrere un breve periodo in campagna, lontano dal degrado dilagante. In loro non c’è solo la volontà di preservare la salute, ma anche quella di custodire l’importanza della moralità. Il Decameron di Boccaccio, nella sua genialità,  è stato spesso definito un “trattato sull’essere umano”, perché è di vita che si parla, in tutte le sue sfaccettature, anche le più crude. E se ne parla nelle novelle, grazie alle quali l’opera è ricordata, ma soprattutto nella cosiddetta cornice. Disordine e disumanità in città La voce narrante, testimone oculare dell’epidemia, racconta  senza remore le conseguenze…