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Il colore dell’inganno

Intrigante e denso di mistero, il romanzo di Barbara Rotta edito da Yume Edizioni ha tutti gli elementi del noir: la storia cattura completamente l’attenzione del lettore, lo sviluppo dell’intreccio procede di pari passo con l’intensificarsi della suspense e la trama, tessuta di bugie, invoglia ad avanzare ipotesi a mano a mano che gli indizi e i segreti trapelano con lo scorrere delle pagine.

Ma la chiave scelta dall’autrice è in qualche modo diversa, insolita rispetto al genere. Arte e colore, estremità dello stesso filo sotteso al libro, guideranno voi e il protagonista verso lo snodo di una verità tessuta di rancori, vendette, seduzioni, follie e amori.

La trama

La vita dello psichiatra Robert Franz viene stravolta dall’arrivo di un nuovo paziente, Edvard Lafaiette, enigmatico e affascinante artista.

L’uomo è in cura per un incidente che sostiene essere avvenuto più di un secolo prima rispetto al tempo in cui il romanzo è ambientato. In particolare, il pittore non ricorda che cosa sia avvenuto la notte tra l’11 e il 12 settembre 1902 e spera, con l’aiuto del dottore, di far luce sugli eventi che gli hanno causato una ferita alla mano sinistra riconducibile a un colpo d’arma da fuoco. Di quella notte, Edvard rammenta il sangue, ovunque, sulla mano, sul cuscino, su una tela bianca. Ricorda di essere stato caricato in macchina, la strada per l’ospedale, un interrogatorio.

Per la prima volta nella sua carriera, Robert è inspiegabilmente turbato da un paziente: l’uomo che ha di fronte è affetto da psicosi o porta con sé un segreto di cui non riesce a liberarsi? Perplesso e determinato a salvarlo, chiede consiglio all’amica e studiosa d’arte Ester Calligaris. Robert scopre così che Edvard, nel corso delle sedute, rivive frammenti della vita di Munch, il famoso pittore norvegese.

Lo psichiatra inizia a studiare quale possa essere il giusto percorso da intraprendere per aiutare Lafaiette a guarire dalla propria ossessione. L’artista tuttavia si fa largo nella vita privata di Robert: presenta al dottore la sua amante, instaura un morboso rapporto con Ester e, infine, dimostra di essere in qualche modo legato al passato di Lucy, defunta moglie del medico, anche lei artista, morta suicida.

In concomitanza all’apparizione di Edvard nella vita di Robert ed Ester, la polizia riapre il caso di Lucy: c’è infatti la possibilità che non si sia trattato di un suicidio.

Chi è davvero Edvard Lafaiette?

Il colore dietro l’inganno

Attraverso l’arte cerco di vedere chiaro nella mia relazione con il mondo, e se possibile aiutare anche chi osserva le mie opere a capirle, a guardarsi dentro.”

Edvard Munch

Il colore è ovunque, attraversa il romanzo capitolo per capitolo.

Barbara Rotta, scrittrice ma anche critica e storica d’arte, ha costellato il libro di rappresentazioni significative per la struttura del suo lavoro.

Incontriamo i dipinti di Munch che, con spirito autobiografico, intese la pittura come maniera di riscrivere la vita, il colore a guisa d’emozioni e l’espressione artistica come forma di autoanalisi rispetto ai segreti dell’animo umano. Le opere del norvegese instaurano pertanto con la maglia narrativa e la psicologia dei personaggi un nesso intimo, profondo, e si ergono a simboli di questi due elementi.

Ci sono poi i quadri e i disegni di Lucy: la loro descrizione è così curata che si ha quasi l’impressione di poterli toccare con mano. La donna ha lasciato proprio nella sua eredità artistica una serie di indizi, macchie di colore che insieme formano un messaggio diretto a Robert.

Infine, troviamo i ritratti e le realizzazioni artistiche di Edvard, spie di una personalità disturbata e tormentata dal rapporto con l’altro sesso.

Nelle storie dei personaggi che si intrecciano, il colore diviene anche spunto di riflessione per il lettore, così come Munch voleva che fosse.

L’ombra di Edvard Munch

Pericoloso e magnetico, Lafaiette esercita un forte potere attrattivo su tutti i personaggi. L’uomo sembra avere molte cose in comune con la vita di Munch.

Come lui, pare aver vissuto pesanti disgrazie familiari: dopo aver perso la mamma e la sorella più piccola, racconta di essere rimasto con il padre malinconico e in preda a continue crisi maniaco-depressive. La zia fu così costretta a prendersi cura di lui e dei suoi fratelli, iniziando il piccolo Edvard alla pittura e a tutte le forme d’arte. Vittima di un rapporto conflittuale con il padre, fece del disegno una distrazione dai mali della vita e sviluppò una visione particolare del mondo.

Come Munch, il quale arrivò al margine della follia e chiese aiuto a una clinica presso cui si curò per otto mesi, Edvard si rivolge a Robert in cerca d’aiuto. E come il norvegese, racconta di aver vissuto una turbolenta relazione con una donna, Mathilde, nemesi di Mathilde Tulla Larsen, reale amante del famoso pittore. Durante il loro ultimo incontro, Munch fu ferito alla mano sinistra dall’esplosione di un colpo di pistola: le cause dell’incidente non furono mai chiarite, ma l’uomo dovette dipingere per il resto della vita senza la falangetta del dito medio sinistro. 

Chi conosce la storia e la personalità di Munch potrà divertirsi nel trovare fra le righe contiguità e divergenze; i meno esperti avranno invece l’occasione per conoscere qualcosa di più su questo artista pazzesco, soprattutto attraverso i quadri che l’autrice ha scelto di menzionare.

Perciò, smartphone alla mano!

Lo stile di Barbara Rotta

Elegante, scorrevole, conturbante: lo stile dell’autrice suscita e soddisfa la curiosità del pubblico alternando a momenti narrativi e di raccoglimento attimi carichi di suspense.

L’amore per l’arte della Rotta stilla da ogni pagina. Nella descrizione dei quadri, delle installazioni, dei bozzetti in cui vi imbatterete, avrete quasi l’impressione di avere aperto, lì davanti a voi, un altro libro con le immagini di ciò che Barbara illustra a parole.

In nuce? Coinvolgente. Un libro per chi ama il genere noir e per chi desidera, più semplicemente, leggere un bel libro.

Arrivati all’ultima pagina, sulla vostra tela rimarranno impressi dei colori: sulla mia ho visto l’arancione della creatività, il rosso dell’amore, della passione, del sangue, e il nero della morte.

Riferimento bibliografico: Barbara Rotta, Il colore dell’inganno, Yume Edizioni, 2019. Prezzo: 17,00€.


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